%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%% % Contents: Math typesetting with LaTeX % File: math.tex (lshort2e.tex) % Translated by: % Tommaso Pecorella % Flavio Casadei Della Chiesa % Roberto Zanasi % $Id: math.tex,v 1.25 2000/05/16 19:10:06 guild Exp $ %%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%% \chapter{Scrivere formule matematiche} \begin{intro} Ora si pu\`o cominciare! In questo capitolo verr\`a esplorato il principale punto di forza del \TeX{}: la scrittura di formule matematiche. Un avvertimento: questo capitolo intacca solamente la superficie dell'argomento. Bench\'e le cose che verranno spiegate siano sufficienti per la maggior parte delle persone, non bisogna perdere la speranza se non si trova la soluzione per `quella' particolare necessit\`a di scrittura matematica. \`E molto probabile che il problema sia risolvibile con l'\AmS-\LaTeX{}% \footnote{\url{CTAN:/tex-archive/macros/latex/packages/amslatex}} o con qualche altro pacchetto. \end{intro} \section{Informazioni generali} Il \LaTeX{} ha una modalit\`a speciale per scrivere la \wi{matematica}. In un paragrafo le parti matematiche si inseriscono tra \ci{(} e \ci{)}, \index{$@\texttt{\$}} %$ tra \texttt{\$} e \texttt{\$} o tra \verb|\begin{|\ei{math}\verb|}| e \verb|\end{math}|.\index{formule} \begin{example} Somma $a$ al quadrato e $b$ al quadrato per avere $c$ al quadrato, o, per usare un approccio pi\`u matematico: $c^{2}=a^{2}+b^{2}$ \end{example} \begin{example} \TeX{} va pronunciato $\tau\epsilon\chi$.\\[6pt] 100~m$^{3}$ d'acqua\\[6pt] Questo arriva dal mio $\heartsuit$ \end{example} \`E preferibile \emph{evidenziare} grosse equazioni matematiche o formule, piuttosto che scriverle come testo normale su linee separate. Questo significa includerle tra \ci{[} e \ci{]} o tra \verb|\begin{|\ei{displaymath}\verb|}| e \verb|\end{displaymath}|. A questa maniera si ottengono formule non numerate. Se si vuole che il \LaTeX{} le numeri, occorre usare l'ambiente \ei{equation}. \begin{example} Somma $a$ al quadrato e $b$ al quadrato per avere $c$ al quadrato, o, per usare un approccio pi\`u matematico: \begin{displaymath} c^{2}=a^{2}+b^{2} \end{displaymath} E un'altra riga tanto per gradire. \end{example} Si pu\`o avere un riferimento a un'equazione tramite \ci{label} e \ci{ref}: \begin{example} \begin{equation} \label{eq:eps} \epsilon > 0 \end{equation} Dall'equazione (\ref{eq:eps}) si deduce che \ldots \end{example} Occorre notare che le equazioni sono scritte in due maniere differenti a seconda che siano all'interno di un paragrafo o meno: \begin{example} $\lim_{n \to \infty} \sum_{k=1}^n \frac{1}{k^2} = \frac{\pi^2}{6}$ \end{example} \begin{example} \begin{displaymath} \lim_{n \to \infty} \sum_{k=1}^n \frac{1}{k^2} = \frac{\pi^2}{6} \end{displaymath} \end{example} Ci sono delle differenze tra il \emph{modo matematico} e il \emph{modo testo}; per esempio nel \emph{modo matematico}: \begin{enumerate} \item Quasi tutti gli spazi e le interruzioni di linea non hanno significato, poiche\'e gli spazi o sono derivati dalla struttura dell'espressione matematica o, se occorre, devono essere specificati usando comandi speciali come \ci{,}, \ci{quad} o \ci{qquad}. \item Non sono ammesse linee vuote. Una sola formula per paragrafo. \item Ogni lettera \`e considerata come un nome di variabile e viene scritta come tale. Se si vuole avere del testo normale all'interno di una formula (col normale font `diritto' e spaziatura normale), allora bisogna scriverlo usando il comando \verb|\textrm{...}|. \end{enumerate} \begin{example} \begin{equation} \forall x \in \mathbf{R}: \qquad x^{2} \geq 0 \end{equation} \end{example} \begin{example} \begin{equation} x^{2} \geq 0\qquad \textrm{per ogni }x\in\mathbf{R} \end{equation} \end{example} % % Add AMSSYB Package ... Blackboard bold .... R for realnumbers % I matematici possono essere molto puntigliosi riguardo ai simboli da usare: nell'esempio precedente sarebbe stato pi\`u convenzionale usare il `\wi{blackboard bold}', \index{simboli in grassetto} che si ottiene con \ci{mathbb}, disponibile tramite il pacchetto \pai{amsfonts} o \pai{amssymb}. \ifx\mathbb\undefined\else L'ultimo esempio diventerebbe \begin{example} \begin{displaymath} x^{2} \geq 0\qquad \textrm{per ogni }x\in\mathbb{R} \end{displaymath} \end{example} \fi \section{Raggruppamenti in modo matematico} La maggior parte dei comandi agiscono solo sul carattere successivo. Se si vuole che un comando abbia effetto su pi\`u caratteri, si deve raggrupparli usando le parentesi graffe: \verb|{...}|. \begin{example} \begin{equation} a^x+y \neq a^{x+y} \end{equation} \end{example} \section{Elementi base di una formula matematica} In questa sezione verranno descritti i comandi pi\`u importanti che vengono usati per scrivere formule matematiche. Si dia un'occhiata alla sezione~\ref{symbols} alla pagina~\pageref{symbols} per una lista dettagliata dei comandi per scrivere simboli matematici. Le \textbf{\wi{lettere greche} minuscole} si ottengono con \verb|\alpha|, \verb|\beta|, \verb|\gamma|, \ldots, quelle maiuscole con \verb|\Gamma|, \verb|\Delta|, \ldots\footnote{Non c'\`e l'Alpha maiuscolo in \LaTeXe{} perch\'e \`e uguale alla normale A romana. Quando il nuovo encoding matematico sar\`a finito le cose cambieranno.} \begin{example} $\lambda,\xi,\pi,\mu,\Phi,\Omega$ \end{example} \enlargethispage{\baselineskip} %\newpage \textbf{Esponenti e deponenti} possono essere scritti usando i caratteri\index{esponente}\index{deponente} \verb|^|\index{^@\verb"|^"|} e \verb|_|\index{_@\verb"|_"|}. \begin{example} $a_{1}$ \qquad $x^{2}$ \qquad $e^{-\alpha t}$ \qquad $a^{3}_{ij}$\\ $e^{x^2} \neq {e^x}^2$ \end{example} La \textbf{\wi{radice quadrata}} si scrive come \ci{sqrt}, la radice $n$-esima si ottiene con \verb|\sqrt[|$n$\verb|]|. La dimensione della radice \`e determinata automaticamente dal \LaTeX. Se si vuole solo il simbolo, si pu\`o usare \verb|\surd|. \begin{example} $\sqrt{x}$ \qquad $\sqrt{ x^{2}+\sqrt{y} }$ \qquad $\sqrt[3]{2}$\\[3pt] $\surd[x^2 + y^2]$ \end{example} I comandi \ci{overline} e \ci{underline} creano delle \textbf{linee orizzontali} direttamente sopra o sotto un'espressione. \index{orizzontale!linea} \begin{example} $\overline{m+n}$ \end{example} I comandi \ci{overbrace} e \ci{underbrace} creano delle lunghe \textbf{graffe orizzontali} sopra o sotto un'espressione. \index{orizzontale!graffa} \begin{example} $\underbrace{ a+b+\cdots+z }_{26}$ \end{example} \index{accenti!matematici} Per aggiungere un accento matematico, come una piccola freccia o un segno di \wi{tilde} alle variabili si possono usare i comandi della tabella~\ref{mathacc} a pagina \pageref{mathacc}. I segni di cappello o tilde coprenti diversi caratteri sono prodotti tramite \ci{widetilde} e \ci{widehat}. Il simbolo \verb|'|\index{'@\verb"|'"|} produce un segno di `primo'. % a dash is -- \begin{example} \begin{displaymath} y=x^{2}\qquad y'=2x\qquad y''=2 \end{displaymath} \end{example} I \textbf{vettori}\index{vettori} spesso sono indicati aggiungendo un piccolo \wi{simbolo freccia} sopra una variabile. Questo viene fatto tramite il comando \ci{vec}. I due comandi \ci{overrightarrow} e \ci{overleftarrow} sono utili per indicare il vettore da $A$ a $B$. \begin{example} \begin{displaymath} \vec a\quad\overrightarrow{AB} \end{displaymath} \end{example} %\newpage I nomi delle funzioni, come `log', sono spesso stampati in font dritto piuttosto che in corsivo come le variabili, perci\`o il \LaTeX{} fornisce i seguenti comandi per i principali nomi di funzione: \index{funzioni!matematiche} \begin{tabular}{llllllll} \ci{arccos} & \ci{cos} & \ci{csc} & \ci{exp} & \ci{ker} & \ci{limsup} & \ci{min} & \ci{sinh}\\ \ci{arcsin} & \ci{cosh} & \ci{deg} & \ci{gcd} & \ci{lg} & \ci{ln} & \ci{Pr} & \ci{sup}\\ \ci{arctan} & \ci{cot} & \ci{det} & \ci{hom} & \ci{lim} & \ci{log} & \ci{sec} & \ci{tan}\\ \ci{arg} & \ci{coth} & \ci{dim} & \ci{inf} & \ci{liminf} & \ci{max} & \ci{sin} & \ci{tanh} \end{tabular} \begin{example} \[\lim_{x \rightarrow 0} \frac{\sin x}{x}=1\] \end{example} Per quel che riguarda la \wi{funzione modulo}, ci sono due comandi: \ci{bmod} per l'operatore binario ``$a \bmod b$'' e \ci{pmod} per espressioni come ``$x\equiv a \pmod{b}$''. Una \textbf{\wi{frazione}} si ottiene con il comando \ci{frac}\verb|{...}{...}|. A volte la forma $1/2$ \`e preferibile, perch\'e \`e pi\`u bella a vedersi per piccole quantit\`a di `materiale frazionario'. \begin{example} 1 ora e~$\frac{1}{2}$ \begin{displaymath} \frac{ x^{2} }{ k+1 }\qquad x^{ \frac{2}{k+1} }\qquad x^{ 1/2 } \end{displaymath} \end{example} Per scrivere coefficienti binomiali o strutture simili, si pu\`o usare alternativamente \verb|{... |\ci{choose}\verb| ...}| o \verb|{... |\ci{atop}\verb| ...}|. Il secondo comando produce lo stesso risultato del primo, ma senza parentesi. Occorre notare come l'uso di questi comandi `vecchio stile' sia espressamente vietato dal pacchetto \pai{amsmath}. Essi sono rimpiazzati da \ci{binom} e \ci{genfrac}. Il secondo \`e una forma generale da cui si possono derivare tutti i costrutti correlati, per esempio si pu\`o ottenere un comando similare ad \ci{atop} con\\ \verb|\newcommand{\newatop}[2]{\genfrac{}{}{0pt}{1}{#1}{#2}}|. \begin{example} \begin{displaymath} {n \choose k}\qquad {x \atop y+2} \end{displaymath} \end{example} Per le relazioni binarie pu\`o essere utile mettere un simbolo sopra un altro. \ci{stackrel} mette il simbolo indicato nel primo argomento sopra quello specificato nel secondo argomento, scrivendo il primo con dimensioni inferiori (pari a quelle di un apice) mentre il secondo viene mantenuto nella sua posizione usuale. %\newpage \begin{example} \begin{displaymath} \int f_N(x) \stackrel{!}{=} 1 \end{displaymath} \end{example} L'\textbf{\wi{operatore integrale}} \`e generato tramite \ci{int}, l'\textbf{\wi{operatore sommatoria}} con \ci{sum} e l'\textbf{\wi{operatore produttoria}} con \ci{prod}. I limiti superiore e inferiore sono specificati con~\verb|^| e~\verb|_|, proprio come gli esponenti e i deponenti\footnote{\AmS-\LaTeX{}, inoltre, permette esponenti e deponenti multilinea.}. \begin{example} \begin{displaymath} \sum_{i=1}^{n} \qquad \int_{0}^{\frac{\pi}{2}} \qquad \prod_\epsilon \end{displaymath} \end{example} Per ci\`o che riguarda le \textbf{\wi{parentesi}} e gli altri \textbf{\wi{delimitatori}}, ci sono tutti i tipi possibili di simboli nel \TeX{} (es.~$[\;\langle\;\|\;\updownarrow$). Le parentesi tonde e quadre possono essere scritte `normalmente', ossia con i caratteri corrispondenti, mentre le parentesi graffe vanno scritte con \verb|\{|; tutti gli altri delimitatori vengono generati tramite comandi speciali (es.~\verb|\updownarrow|). Per una lista di tutti i delimitatori disponibili si veda la tabella~\ref{tab:delimiters} alla pagina~\pageref{tab:delimiters}. \begin{example} \begin{displaymath} {a,b,c}\neq\{a,b,c\} \end{displaymath} \end{example} Se si mette il comando \ci{left} davanti ad un operatore di apertura o \ci{right} davanti ad un operatore di chiusura, il \TeX{} determiner\`a automaticamente la giusta dimensione del delimitatore. Si noti che occorre chiudere ogni \ci{left} con un corrispondente \ci{right}, e che la dimensione viene correttamente determinata solo se tutti e due sono sulla stessa riga. Se non si vuole niente sulla destra, si pu\`o usare l'invisibile `\ci{right.}'! \begin{example} \begin{displaymath} 1 + \left( \frac{1}{ 1-x^{2} } \right) ^3 \end{displaymath} \end{example} In certi casi \`e necessario specificare manualmente la giusta dimensione di un delimitatore matematico\index{matematico!delimitatore}, e ci\`o si pu\`o fare tramite i comandi \ci{big}, \ci{Big}, \ci{bigg} e \ci{Bigg}, utilizzabili come prefissi sulla maggior parte dei delimitatori\footnote{Questi comandi non funzionano come ci si aspetterebbe se si \`e usato un comando per il cambio della dimensione del font o se si \`e specificato l'opzione \texttt{11pt} o \texttt{12pt}. Si pu\`o usare il pacchetto \pai{exscale} o \pai{amsmath} per correggere questo comportamento.}. \begin{example} $\Big( (x+1) (x-1) \Big) ^{2}$\\ $\big(\Big(\bigg(\Bigg($\quad $\big\}\Big\}\bigg\}\Bigg\}$\quad $\big\|\Big\|\bigg\|\Bigg\|$ \end{example} Per inserire \textbf{\wi{tre puntini}} in una formula si possono usare diversi comandi. \ci{ldots} inserisce i puntini sulla linea di base del testo, \ci{cdots} li centra rispetto alla riga. Oltre a ci\`o ci sono i comandi \ci{vdots} per i puntini verticali e \ci{ddots} per i \wi{puntini diagonali}.\index{puntini verticali}\index{orizzontali!puntini} Si possono trovare altri esempi nella sezione~\ref{sec:vert}. \begin{example} \begin{displaymath} x_{1},\ldots,x_{n} \qquad x_{1}+\cdots+x_{n} \end{displaymath} \end{example} % by RZ \section{Spazi in modo matematico} \index{spazi in modo matematico} Se gli spazi all'interno delle formule scelti da \TeX{} non sono soddisfacenti, possono essere modificati inserendo appositi comandi di spaziatura. Ci sono alcuni comandi per gli spazi piccoli: \ci{,} per $\frac{3}{18}\:\textrm{quad}$ (\demowidth{0.166em}), \ci{:} per $\frac{4}{18}\:\textrm{quad}$ (\demowidth{0.222em}) e \ci{;} per $\frac{5}{18}\:\textrm{quad}$ (\demowidth{0.277em}). La sequenza di escape-spazio \verb*.\ . genera uno spazio di dimensione media mentre \ci{quad} (\demowidth{1em}) e \ci{qquad} (\demowidth{2em}) producono spazi ampi. La dimensione di un \ci{quad} corrisponde all'ampiezza del carattere `M' nel \emph{font} corrente. Il comando \verb|\!|\cih{"!} produce uno spazio negativo di $-\frac{3}{18}\:\textrm{quad}$ (\demowidth{0.166em}). \begin{example} \newcommand{\ud}{\mathrm{d}} \begin{displaymath} \int\!\!\!\int_{D} g(x,y) \, \ud x\, \ud y \end{displaymath} invece di \begin{displaymath} \int\int_{D} g(x,y)\ud x \ud y \end{displaymath} \end{example} Si noti che la `d' nel differenziale viene solitamente scritta in \emph{roman}. \AmS-\LaTeX{} fornisce altri metodi per regolare lo spazio tra segni di integrazione multipli, e cio\`e i comandi \ci{iint}, \ci{iiint}, \ci{iiiint} e \ci{idotsint}. Se \`e stato caricato il pacchetto \pai{amsmath}, l'esempio precedente pu\`o essere scritto in questo modo: \begin{example} \newcommand{\ud}{\mathrm{d}} \begin{displaymath} \iint_{D} \, \ud x \, \ud y \end{displaymath} \end{example} Si veda il documento elettronico \texttt{testmath.tex} (distribuito con \AmS-\LaTeX) oppure il capitolo 8 di ``The LaTeX Companion'' per ulteriori dettagli. \section{Materiale allineato verticalmente} \label{sec:vert} Per scrivere \textbf{matrici} si usa l'ambiente \ei{array}. Funziona in modo simile all'ambiente \texttt{tabular}. Il comando \verb|\\| viene usato per interrompere le righe. \begin{example} \begin{displaymath} \mathbf{X} = \left( \begin{array}{ccc} x_{11} & x_{12} & \ldots \\ x_{21} & x_{22} & \ldots \\ \vdots & \vdots & \ddots \end{array} \right) \end{displaymath} \end{example} L'ambiente \ei{array} pu\`o anche essere usato per scrivere espressioni che hanno un solo grande delimitatore usando un ``\verb|.|'' come delimitatore destro (\ci{right}) invisibile: \begin{example} \begin{displaymath} y = \left\{ \begin{array}{ll} a & \textrm{se $d>c$}\\ b+x & \textrm{di mattina}\\ l & \textrm{per tutto il giorno} \end{array} \right. \end{displaymath} \end{example} Come nell'ambiente \verb|tabular| anche nell'ambiente \ei{array} si possono disegnare linee, ad esempio per separare gli elementi di una matrice: \begin{example} \begin{displaymath} \left(\begin{array}{c|c} 1 & 2 \\ \hline 3 & 4 \end{array}\right) \end{displaymath} \end{example} Per formule che occupano diverse righe o per \wi{sistemi di equazioni} si possono usare gli ambienti \ei{eqnarray} e \verb|eqnarray*| al posto di \texttt{equation}. In \texttt{eqnarray} ad ogni riga viene attribuito un numero. In \verb|eqnarray*| non viene numerato nulla. Gli ambienti \texttt{eqnarray} e \verb|eqnarray*| funzionano come una tabella a 3 colonne nella forma \verb|{rcl}|, dove la colonna centrale pu\`o essere usata per il segno di uguaglianza o disuguaglianza. O per qualunque altro segno si pensi di usare. Il comando \verb|\\| interrompe le righe. \begin{example} \begin{eqnarray} f(x) & = & \cos x \\ f'(x) & = & -\sin x \\ \int_{0}^{x} f(y)dy & = & \sin x \end{eqnarray} \end{example} \noindent Si noti che lo spazio da entrambi i lati del segno di uguaglianza \`e piuttosto grande. Pu\`o essere ridotto impostando \verb|\setlength\arraycolsep{2pt}|, come nell'esempio seguente. \index{equazioni lunghe} Le \textbf{equazioni lunghe} non vengono automaticamente divise in parti ``pulite''. L'autore deve specificare dove interromperle e di quanto farle rientrare. I due metodi seguenti sono i pi\`u comunemente usati per questo scopo. \begin{example} {\setlength\arraycolsep{2pt} \begin{eqnarray} \sin x & = & x -\frac{x^{3}}{3!} +\frac{x^{5}}{5!}-{} \nonumber\\ & & {}-\frac{x^{7}}{7!}+{}\cdots \end{eqnarray}} \end{example} \pagebreak[1] \begin{example} \begin{eqnarray} \lefteqn{ \cos x = 1 -\frac{x^{2}}{2!} +{} } \nonumber\\ & & {}+\frac{x^{4}}{4!} -\frac{x^{6}}{6!}+{}\cdots \end{eqnarray} \end{example} \enlargethispage{\baselineskip} \noindent Il comando \ci{nonumber} comunica a \LaTeX{} di non generare un numero per l'equazione. Pu\`o essere difficoltoso ottenere delle equazioni ben allineate verticalmente; il pacchetto \pai{amsmath} fornisce un insieme di alternative pi\`u potenti (si vedano gli ambienti \verb|split| e \verb|align|). \section{Fantasmi} Non possiamo vedere i fantasmi, ma essi occupano dello spazio nella mente di molte persone. \LaTeX{} non \`e diverso. Possiamo usare i fantasmi per alcuni trucchi interessanti sulla spaziatura. A volte, quando si allinea verticalmente del testo usando \verb|^| e \verb|_|, \LaTeX{} \`e un po' troppo di aiuto. Usando il comando \ci{phantom} si pu\`o riservare dello spazio per caratteri che non compariranno nell'output finale. \`E bene osservare l'esempio seguente. \begin{example} \begin{displaymath} {}^{12}_{\phantom{1}6}\textrm{C} \qquad \textrm{invece di} \qquad {}^{12}_{6}\textrm{C} \end{displaymath} \end{example} \begin{example} \begin{displaymath} \Gamma_{ij}^{\phantom{ij}k} \qquad \textrm{invece di} \qquad \Gamma_{ij}^{k} \end{displaymath} \end{example} \section{Dimensione dei font matematici} \index{dimensione dei font matematici} In modo matematico \TeX{} seleziona la dimensione del font in accordo col contesto. Gli apici, per esempio, vengono scritti in un font pi\`u piccolo. Se si vuole scrivere una parte di una formula in \emph{roman} non si deve usare il comando \verb|\textrm|, perch\'e il meccanismo di cambio di dimensione non funziona, dato che \verb|\textrm| temporaneamente entra in modo testo. Si usa invece \verb|\mathrm| per mantere attivo il meccanismo di cambio di dimensione. Ma si faccia attenzione, \ci{mathrm} funzioner\`a bene solo su brevi parti. Gli spazi non sono ancora attivi e i caratteri accentati non funzionano\footnote{Il pacchetto \AmS-\LaTeX{} fa funzionare il comando \ci{textrm} con il cambiamento di dimensione, quindi in realt\`a nell'esempio riportato non si vede alcuna differenza tra i due comandi; si provi a compilare l'esempio senza l'ausilio dell'\AmS-\LaTeX{} per apprezzare la differenza.}. \begin{example} \begin{equation} 2^{\textrm{nd}} \quad 2^{\mathrm{nd}} \end{equation} \end{example} Nonostante tutto a volte \`e necessario comunicare a \LaTeX{} la corretta dimensione del font. In modo matematico la dimensione del font viene impostata con quattro comandi: \begin{flushleft} \ci{displaystyle}~($\displaystyle 123$), \ci{textstyle}~($\textstyle 123$), \ci{scriptstyle}~($\scriptstyle 123$) e \ci{scriptscriptstyle}~($\scriptscriptstyle 123$). \end{flushleft} Il cambiamento di stile influisce anche sul modo in cui vengono scritti i limiti. \begin{example} \begin{displaymath} \mathop{\mathrm{corr}}(X,Y)= \frac{\displaystyle \sum_{i=1}^n(x_i-\overline x) (y_i-\overline y)} {\displaystyle\biggl[ \sum_{i=1}^n(x_i-\overline x)^2 \sum_{i=1}^n(y_i-\overline y)^2 \biggr]^{1/2}} \end{displaymath} \end{example} % This is not a math accent, and no maths book would be set this way. % mathop gets the spacing right. \noindent Questo \`e uno di quegli esempi in cui si ha bisogno di parentesi pi\`u larghe di quanto non forniscano i comandi \verb|\left[ \right]|. % by Flavio Casadei Della Chiesa ( Lolo ) % \section{Teoremi, leggi, \ldots} Componendo documenti matematici, sicuramente \`e necessario disporre di un metodo per formattare ``Lemmi'', ``Definizioni'', ``Assiomi'' e strutture simili; il \LaTeX{} fornisce ci\`o con il comando \begin{command} \ci{newtheorem}\verb|{|\emph{nome}\verb|}[|\emph{contatore}\verb|]{|% \emph{testo}\verb|}[|\emph{sezione}\verb|]| \end{command} L'argomento \emph{nome} \`e una breve parola chiave utilizzata per identificare successivamente il ``teorema''. Con l'argomento \emph{testo} invece viene indicato il nome del ``teorema'', che poi verr\`a stampato sul documento. Gli argomenti tra parentesi quadre sono opzionali; entrambi vengono utilizzati per specificare la numerazione utilizzata per il ``teorema''. L'argomento \emph{contatore} deve specificare il \emph{nome} di un ``teorema'' precedentemente dichiarato, il nuovo ``teorema'' verr\`a allora numerato con la stessa sequenza numerica. L'argomento \emph{sezione} permette di specificare a quale tipo di % unit\`a di suddivisione del documento unit\`a di sezionamento (\emph{chapter, section, \ldots}) collegare la numerazione del ``teorema''. % Aiuto, non ho saputo fare di meglio!!!!! % Non sono riuscito a tradurre sectional unit Dopo aver eseguito il comando \ci{newtheorem} nel preambolo del documento, \`e possibile utilizzare il seguente comando al suo interno. \begin{code} \verb|\begin{|\emph{nome}\verb|}[|\emph{testo}\verb|]|\\ Questo \`e il mio interessantissimo teorema\\ \verb|\end{|\emph{nome}\verb|}| \end{code} La teoria dovrebbe essere abbastanza, i seguenti esempi dovrebbero rimuovere i dubbi finali e rendere chiaro come l'ambiente \verb|\newtheorem| sia obbiettivamente troppo complesso da capire. % Definizioni per il documento % Preambolo %\newtheorem{law}{Law} %\newtheorem{jury}[law]{Jury} %% Corpo del documento %\begin{law} \label{law:box} %Don't hide in the witness box %\end{law} %\begin{jury}[The Twelve] %It could be you! So beware and %see law~\ref{law:box}\end{jury} %\begin{law}No, No, No\end{law} \begin{example} % Definizioni per il documento % Preambolo \newtheorem{legge}{Legge} \newtheorem{decrt}[legge]{Decreto} % Corpo del documento \begin{legge} \label{legge:box} Il capo ha ragione \end{legge} \begin{decrt}[Aggiornamento alla Legge~\ref{legge:box}] Il capo ha \emph{sempre} ragione \end{decrt} \begin{legge} Se il capo ha torto, vedere la legge~\ref{legge:box} \end{legge} \end{example} Il teorema ``Decreto'' utilizza lo stesso contatore del teorema ``Legge'', perci\`o avr\`a un numero di identificazione che segue la stessa sequenza numerica utilizzata da questo (effettivamente il numero di identificazione \`e il successore di quello dell'altro). L'argomento tra parentesi quadre viene utilizzato per specificare il nome del teorema (o qualcosa di affine). %If there are two or more %ways to do something, and %one of those ways can result %in a catastrophe, then %someone will do it.\end{mur} \begin{example} \flushleft \newtheorem{mur}{Murphy}[section] \begin{mur} Se esistono due o pi\`u modi per fare una cosa, e se uno di questi modi pu\`o creare una catastrofe, allora qualcuno lo sceglier\`a.\end{mur} \end{example} Il teorema ``Murphy'' ha il numero di identificazione che \`e collegato al numero del paragrafo corrente (\emph{section}). \`E possibile specificare anche un'altra unit\`a in luogo del paragrafo, come ad esempio \emph{chapter} (capitolo) o \emph{subsection} (sottoparagrafo). %% fatto \section{Simboli in grassetto} \index{simboli in grassetto} \`E abbastanza difficile ottenere simboli grassettati in \LaTeX{}; probabilmente questo \`e intenzionale dato che compositori amatoriali spesso tendono ad abusarne. Il comando per il cambio del font \verb|\mathbf|, restituisce lettere grassettate, che tuttavia sono in roman, quando usualmente i simboli matematici sono in corsivo. \`E presente anche il comando \ci{boldmath}, il quale tuttavia \emph{pu\`o essere utilizzato solo all'esterno dell'ambiente matematico}, comunque questo funziona anche per i simboli. \begin{example} \begin{displaymath} \mu, M \qquad \mathbf{M} \qquad \mbox{\boldmath $\mu, M$} \end{displaymath} \end{example} \noindent Si noti che anche la virgola \`e grassettata, anche se ci\`o non \`e richiesto. Il pacchetto \pai{amsby} (incluso da \pai{amsmath}) rende tutto questo molto pi\`u semplice, dato che include il comando \ci{boldsymbol}. \ifx\boldsymbol\undefined\else \begin{example} \begin{displaymath} \mu, M \qquad \boldsymbol{\mu}, \boldsymbol{M} \end{displaymath} \end{example} \fi %%% Local Variables: %%% mode: latex %%% TeX-master: "lshort2e" %%% End: